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Italia - Serie C - Girone C 04/27 16:30 38 Catania vs Benevento - View

Risultati

Italia - Serie C - Girone C 04/21 18:00 37 [12] Sorrento v Catania [14] L 3-2
Italia - Serie C - Girone C 04/14 18:45 36 [15] Catania v ACR Messina [13] W 1-0
Italia - Serie C - Girone C 04/07 16:30 35 [18] Virtus Francavilla v Catania SSD [15] L 1-0
Coppa Italia Serie C 04/02 18:30 1 Catania SSD v Padova W 4-2
Italia - Serie C - Girone C 03/28 19:45 34 [15] Catania v Giugliano [7] L 2-3
Italia - Serie C - Girone C 03/24 13:00 33 [17] SS Turris Calcio v Catania [15] L 2-1
Coppa Italia Serie C 03/19 19:00 1 Padova v Catania L 2-1
Italia - Serie C - Girone C 03/15 19:45 32 [15] Catania v Audace Cerignola [11] W 2-1
Italia - Serie C - Girone C 03/10 15:15 31 [15] Catania v Potenza [14] D 0-0
Italia - Serie C - Girone C 03/06 17:30 30 [4] Avellino v Catania [15] L 5-2
Italia - Serie C - Girone C 03/03 13:00 29 [15] Catania v Monterosi Tuscia [19] D 1-1
Coppa Italia Serie C 02/28 19:30 2 Catania v Rimini W 2-0

Stat.

 TotalIn casaFuori casa
Partite disputate 49 26 23
Wins 18 13 5
Draws 10 7 3
Losses 21 6 15
Goals for 58 37 21
Goals against 53 25 28
Clean sheets 15 10 5
Failed to score 19 7 12

Wikipedia - Catania Football Club

Il Catania Football Club, meglio noto come Catania, è una società calcistica italiana con sede nella città di Catania. Milita in Serie C, la terza divisione del campionato italiano di calcio.

Il club attuale è erede della tradizione sportiva della squadra fondata per la prima volta nel 1929 e che ottenne i migliori risultati con il sodalizio del 1946, fallito poi nel dicembre 2021, in seguito ad una grave crisi debitoria. La nuova società, ricostituita nel luglio del 2022, è ripartita dal campionato di Serie D, facendosi portatrice dell'intera tradizione calcistica catanese.

Nel 1953-1954 il club fu promosso per la prima volta in Serie A categoria in cui ha disputato diciassette campionati, ottenendo come migliore piazzamento l'ottavo posto nel 1960-1961, 1963-1964, 1964-1965 e 2012-2013. Il Catania figura al 23º posto nella classifica perpetua della Serie A e al 17º posto nella classifica perpetua della Serie B. Per tradizione sportiva è la quinta squadra più importante del Mezzogiorno. Ha vinto un campionato di Serie B e sei campionati di Serie C. Si è aggiudicato il primo trofeo nazionale della sua storia conquistando la Coppa Italia Serie C 2023-2024, battendo il Padova in finale. Altri risultati di rilievo sono la finale della Coppa delle Alpi 1964 e le semifinali della Coppa Italia 2007-2008. È stato uno degli otto club che rappresentò la FIGC nella Coppa delle Alpi 1960, vinta dalla Federazione italiana. Gioca le partite interne allo stadio Angelo Massimino.

Il Catania FC ha ampliato le sue attività sportive includendo anche il Beach soccer. Questa iniziativa è nata grazie a una partership con il Canalicchio Catania Beach Soccer, una squadra che milita nella Serie A del calcio da spiaggia.

History

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Catania Football Club.

Origini e fondazione della prima squadra professionistica

Foto di gruppo della Pro Patria Catania. Anno 1909.

La prima società sportiva della provincia di Catania venne fondata il 19 giugno 1908 con la denominazione Associazione Sportiva pro Educazione Fisica. La sezione calcistica si costituì nel 1910, con la denominazione di Unione Sportiva Catanese, che in quel periodo partecipò ai primi tornei amatoriali.

Terminato il primo conflitto mondiale, negli anni venti si iniziò con i campionati ufficiali: le formazioni cittadine di punta furono la ricostituita U.S. Catanese e la Juventus Catania F.C.. Nel 1920 la Catanese partecipò all'unica edizione della Coppa Federale Siciliana e nel 1928-1929 vinse il Campionato Provinciale.

Nel 1929, con l'avvento del professionismo nel calcio, ebbe luogo la fondazione della Società Sportiva Catania, nata dalla fusione di varie società calcistiche provenienti dal soppresso Campionato Catanese, tra cui la U.S. Catanese e la Juventus Catania F.C.

Gli anni trenta, il cambio di denominazione e la guerra

La squadra nella stagione 1933-1934

La S.S. Catania partì dal campionato di Seconda Divisione nella stagione calcistica 1929-1930; ammessa in Prima Divisione la stagione successiva, vinse il campionato 1933-1934 e ottenne il suo primo approdo in Serie B. Nel suo primo campionato fra i cadetti, la squadra giunse terza in classifica, lottando fino alla fine per la promozione in Serie A.

Nella stagione 1936-1937, culminata con la retrocessione in Serie C, il club cambiò denominazione in Associazione Fascista Calcio Catania. L'A.F.C. Catania continuò a rappresentare la città di Catania, alternando campionati di Serie B e di Serie C, fino alla stagione 1942-1943. Con lo sbarco degli alleati in Sicilia, la FIGC, non potendo più garantire la regolarità del campionato, decise di continuare l'attività sportiva, escludendo però tutte le squadre siciliane. L'Associazione Fascista Calcio Catania cessò definitivamente di esistere il 27 luglio 1944, insieme ad altre associazioni legate al regime.

La nascita del Club Calcio Catania

La Catania sportiva ripartì disputando i tornei indetti, nel 1944 e 1945, dal restaurato Comitato Regionale Siculo di Orazio Siino. Furono quattro le formazioni catanesi a partecipare: l'Unione Sportiva Catanese, la Virtus et Robur Catania, l'Unione Sportiva Catanese Elefante e la Società Sportiva Etna.

Al termine della Seconda guerra mondiale, Orazio Siino perse l'organizzazione del campionato siciliano, poiché la FIGC si ripresentò con una formula nuova: Serie A e campionato misto B/C al Nord, campionato misto A/B e Serie C al Sud. L'iscrizione alla Serie C risultò onerosa, tanto da rendere necessaria l'unificazione delle compagini etnee. La Catanese e l'Elefante trovarono subito l'accordo, che inglobò anche la Società Sportiva Etna. La Virtus rifiutò la fusione: il parere negativo di Angelo Vasta, ex dirigente della S.S Catania, fece saltare la trattativa. Al girone F della Serie C si iscrissero così due squadre catanesi: l'Unione Sportiva Catanese Elefante in maglia bianca, e la Virtus Catania con la maglia granata. Le due compagini terminarono il campionato rispettivamente ultima e penultima.

Alle porte della nuova stagione, la sera del 24 settembre 1946, nei locali della sede provinciale del Coni, dalla fusione delle due società catanesi rimaste, nacque il Club Calcio Catania. Santi Manganaro Passanisi venne eletto presidente, mentre come suo vice fu scelto Angelo Vasta. Il Duca Vespasiano Trigona di Misterbianco accettò la presidenza onoraria del club.

La società ripartì dalla Serie C e in tre anni, trascinata dai goal dello storico bomber Nicolò Nicolosi, il Catania tornò in Serie B.

Gli anni cinquanta, la prima volta in Serie A

La squadra del Catania del primo anno in Serie A nella stagione 1954-55

In Serie B il Catania disputò campionati di vertice, grazie calciatori del calibro di Guido Klein e ad un cambio societario che vide Arturo Michisanti nuovo presidente.

Nella stagione 1952-1953 il Catania sfiorò la promozione in Serie A: gli etnei, dopo essere arrivati secondi a pari merito con il Legnano, persero lo spareggio promozione con la squadra lombarda.

la stagione successiva si aprì con le dimissioni di Michisanti, al quale, dopo giorni di trattative, subentrò Giuseppe Rizzo. L'allora presidente nazionale dell'Azione Cattolica, con un gruppo di professionisti lavorò per rinvigorire l'assetto finanziario del club, sul quale gravavano 170 milioni di debiti. Venne ingaggiato Piero Andreoli come allenatore e la squadra fu fortemente rinforzata con gli arrivi di Manenti, Marin, Bassetti, Pirola, Biancardi e Seveso. Grazie ad una stagione pazzesca, con ben 15 risultati utili nel girone di ritorno, il Catania centrò la prima storica promozione in Serie A della sua storia. Tuttavia, la permanenza in massima serie dei rossazzurri durò appena una stagione: sebbene la squadra si fosse classificata dodicesima, a causa di illeciti sportivi, gli etnei furono retrocessi d'ufficio.

Seguirono diversi campionati di B: di rilievo la stagione 1956-57, in cui il Catania sfiorò nuovamente la promozione perdendola solo all'ultima giornata.

Gli anni sessanta, la presidenza Marcoccio

Alle porte del campionato di Serie B 1959-1960, il Catania rischiò di sparire a causa dei troppi debiti. Ad intervenire per salvare la squadra ci pensò Ignazio Marcoccio: delegato provinciale Coni e giocatore nelle giovanili etnee ai tempi del fascismo. Marcoccio ripianò tutti i debiti, costruì una formazione solida con alla guida lo storico mister catanese Carmelo Di Bella e dopo aver conseguito il terzo posto, riportò la squadra in Serie A.

Festeggiamenti al Cibali dopo la celebre partita

Tra il 1960 e il 1966 il Catania disputò sei stagioni consecutive nella massima serie, ottenendo per tre volte l'ottavo posto. Al primo anno in massima serie in particolare, il Catania si piazzò al secondo posto nel girone d'andata: il 1961 fu l'anno del Clamoroso al Cibali!, dove il risultato dell'impianto di Piazza Spedini impedì all'Inter di potersi laureare Campione della Serie A 1960-1961.

A Catania arrivarono calciatori di assoluto livello come il nazionale tedesco Szymaniak, il portiere Giuseppe Vavassori ed il talento brasiliano Chinesinho.

In quegli anni i rossazzurri si contraddistinsero per alcune vittorie prestigiose, come quelle in casa sul Milan per 4-3 nella stagione 1960-1961, sulla Juventus per 2-0 nel 1961-1962, e per 0-1 a Torino l'anno dopo sempre con la Juventus. Inoltre il Catania vinse al Cibali per 2 a 0 con la Juventus pure nella Serie A 1963-1964 e nella stagione successiva,la Serie A 1964-1965, il Catania si impose di nuovo per 3 a 1 allo stadio Cibali contro la Juventus.

In questo periodo il club etneo partecipò alla Coppa delle Alpi, avvenute negli anni 1960 (vinta), 1964 (dove arrivò in finale) e 1966, e due alla Coppa dell'Amicizia italo-francese, nel 1962 e nel 1963.

Tuttavia, nella stagione 1965-1966 il Catania, nonostante alcuni exploit come le vittorie sull'Inter (campione d'Italia e detentrice di Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale) e sulla Roma, arrivò penultimo e tornò in Serie B.

L'8 aprile 1967 avvenne un cambio di denominazione: il Club Calcio Catania divenne Calcio Catania S.p.A; una trasformazione imposta dalla nuova regolamentazione sulle società sportive.

L'era Massimino

Angelo Massimino e Carlo Borghi festeggiano la promozione in Serie B del Catania al termine della stagione 1979-1980

Nel 1969 diviene proprietario del club etneo il Cav. Angelo Massimino, il cui periodo di presidenza sarà il più lungo della storia della società: Massimino ricoprì la carica di presidente in tre periodi diversi della storia del club rossoazzurro, dal 1969 al 1973, dal 1974 al 1987 e dal 1992 al 1996, per un totale di 25 anni di presidenza.

Durante la prima stagione della presidenza Massimino (1969-1970) il Catania centra la promozione in Serie A, avvenuta grazie al terzo posto, ma nel successivo campionato di massima serie gli etnei non riescono a salvarsi. Nel corso degli anni '70 il Catania disputò diversi campionati di B e C, annoverando in rosa calciatori come il portiere Zelico Petrovic, i difensori Carlo Guasti, Giovanni Simonini e Ubaldo Spanio, il regista Guido Biondi, i centrocampisti Adelchi Malaman e Damiano Morra, gli attaccanti Claudio Ciceri e Giampietro Spagnolo. Molti furono anche i giocatori catanesi provenienti dalla Primavera promossi in prima squadra, due dei quali furono schierati titolari, come Antonino Cantone e Guido Angelozzi.

Ennio Mastalli e Aldo Cantarutti, protagonisti nella stagione della promozione in Serie A (1982-83)

Gli anni '80 si aprirono con altri due campionati tra i cadetti, poi, nella stagione 1982-1983, il Catania ottenne per la quarta volta la promozione in Serie A: in questa occasione si verificò una delle maggiori partecipazioni di pubblico a una trasferta, con oltre 40 000 tifosi rossazzurri presenti allo Stadio Olimpico di Roma, in occasione dello spareggio Catania-Cremonese, il cui pareggio valse la promozione in massima serie agli Etnei.

La permanenza in Serie A del club rossazzurro, tuttavia, durò una sola stagione. il Catania collezionò una lunga serie di risultati negativi: il bilancio finale fu di una sola vittoria, dieci pareggi e ben diciannove sconfitte, molte delle quali con un forte passivo di reti, come il 6-0 dell'ultima giornata subito in casa dell'Inter. La retrocessione in B fu inevitabile essendosi piazzato all'ultimo posto con 12 punti, record negativo assoluto di punti detenuto dalla squadra etnea per il campionato di Serie A a 16 squadre.

Dopo tre buone stagioni in Serie B, iniziò un periodo di declino, che portò la squadra in Serie C nel 1987-1988. Massimino, contestato dai tifosi, lasciò il Catania ad una cordata di imprenditori capeggiata da Angelo Attaguile.

La cordata Attaguile

Angelo Attaguile, presidente del Catania dal 1987 al 1991

La nuova proprietà promise fin da subito ai tifosi il ritorno in Serie B del Catania, ma ciò non avvenne: la squadra non riuscì mai a piazzarsi oltre il sesto posto, ottenuto nei campionati 1989-90 e 1991-92. Ai deludenti risultati sportivi, si aggiunsero anche i primi problemi societari: nel 1989 Franco Proto, uno dei soci, vendette le proprie quote e uscì per dissidi con il presidente Attaguile.

Nel 1991, fecero ingresso nella società, Salvatore e Alfio Luciano Massimino - fratello e nipote di Angelo - che rilevarono il 51% delle quote e divennero azionisti di maggioranza. "Turi" Massimino assunse il ruolo di presidente della società, Alfio Luciano Massimino quello di amministratore delegato, mentre Attaguile rimase nella società come presidente onorario e vicepresidente. La gestione Attaguile-Massimino si rivelò errata sul piano finanziario e sportivo. Il bilancio societario riportò un monte debitorio di 13 miliardi di lire, frutto di campagne acquisti dispendiose e totalmente errate. Il club venne portato sull'orlo del fallimento: Attaguile e i due Massimino furono messi sotto inchiesta da parte della procura del capoluogo siciliano. Al primo attribuirono il reato di concussione, mentre i secondi furono accusati di aver commesso diversi reati, quali falso in bilancio, falsa comunicazione sociale, appropriazione indebita di capitale sociale e di mancato adempimento di atti amministrativi.

Gli anni '90, la scomparsa del "Cavaliere"

Dopo diversi campionati anonimi e un club portato ad uno stato di quasi totale default, la cordata di Attaguile lasciò il Catania, che venne nuovamente riacquistato dal "Cavaliere" Massimino. Il "Presidentissimo" riuscì a far iscrivere il Catania al campionato di Serie C1 1992-1993, pagando oltre 200 milioni di lire di stipendi arretrati, e facendosi carico dei problemi finanziari causati dai suoi predecessori: Massimino ridusse di circa 10 miliardi della vecchie lire la situazione debitoria la quale consisteva in tasse da versare allo Stato.

Nell'estate del 1993, a causa di un ritardo di 24 ore nel fornire la fideiussione necessaria all'iscrizione al campionato, il Calcio Catania fu radiato dall'allora presidente di Lega Antonio Matarrese. Angelo Massimino non mollò, pagò tutti i debiti risalenti alla gestione Attaguile e intraprese una battaglia legale per evitare la scomparsa del Calcio Catania. Dopo una serie di sentenze a favore del Catania, il 9 ottobre del '93 il Calcio Catania venne ammesso al campionato di Eccellenza, evitando fallimento.

Seguirono tre promozioni che riportarono il Catania in Serie C1 (allora i campionati professionistici italiani erano divisi su quattro serie, Serie A, Serie B, Serie C1 e Serie C2) al termine della stagione 1998-1999.

Nel frattempo, con il Catania in piena risalita, il 4 marzo 1996, il presidente Angelo Massimino morì tragicamente in un incidente stradale, lungo l'A19 Catania-Palermo nei pressi di Scillato, durante il viaggio di ritorno da Palermo.

A seguito della morte del Cavaliere Massimino, il ruolo di presidente della società venne assunto dalla vedova Grazia Codiglione, mentre della gestione amministrativa della società se ne occupò il nipote Angelo Russo in qualità di direttore generale.

Nel 2002, a distanza di sei anni dalla sua morte, lo stadio "Cibali" venne rinominato Stadio Angelo Massimino, in onore del "cavaliere".

Gli anni 2000, l'arrivo dei Gaucci e il ritorno in Serie B

Luciano Gaucci, patron del Catania dal 2000 al 2004

Nel 2000 Grazia Codiglione, vedova di Angelo Massimino e presidente del club, cede la società a Luciano Gaucci, che nomina suo figlio Riccardo presidente.

Nella stagione 2000-2001 il Catania disputa un campionato altisonante, grazie ai goal di Alessandro Ambrosi e all'estro di Antonio Criniti. Il club etneo sfiora la promozione in Serie B, classificandosi terzo e perdendo la finale dei play-off contro il Messina.

Nella stagione successiva la società conferma l'ossatura della squadra, che verrà ulteriormente rinforzata dagli arrivi di Eddy Baggio e Michele Fini. I rossazzurri riescono a tornare in cadetteria, vincendo i play-off contro il Taranto.

Nella stagione di Serie B 2002-2003 il Catania, nonostante una rosa composta da calciatori forti come Luís Oliveira, Davide Possanzini, Cristian Bucchi e Vito Grieco, disputa un campionato deludente piazzandosi al 17º posto, posizione che sarebbe valsa la retrocessione.

Nell'estate del 2003 però scoppia il "Caso Catania". Iniziano una serie di battaglie legali tra il Catania e la FIGC nella persona di Franco Carraro. La situazione si risolve nell'agosto del 2003, con la decisione da parte della Federazione di congelare le retrocessioni. Il Catania dunque resta in Serie B anche per la stagione 2003-2004.

Alla fine del campionato i Gaucci cedono la società all'imprenditore siciliano Antonino Pulvirenti.

L'era Pulvirenti, gli anni della Serie A

Secondo solo a quello di Massimino, il periodo di presidenza del Catania di Antonino Pulvirenti è tra i più lunghi della storia del club. L'imprenditore di Belpasso ha ricoperto la più alta carica del club rossazzurro per ben undici anni, dal 2004 al 2015, restando inoltre proprietario fino al 2020.

Agli albori della sua presidenza, Pulvirenti decide di affidare la gestione del club a Pietro Lo Monaco, suo uomo fidato dai tempi dell'Acireale, nel ruolo di amministratore delegato e direttore generale.

Dopo una prima stagione di transizione, il Catania, guidato da Pasquale Marino, ottiene il secondo posto nel campionato di Serie B 2005-2006, posizione valida per la promozione diretta in Serie A. Gli etnei tornano così in massima serie dopo ben 23 anni.

Mascara e Spinesi, tra i protagonisti della promozione e delle prime stagioni in Serie A

In serie A, anno dopo anno, il duo Pulvirenti-Lo Monaco mette in moto un processo di crescita costante, grazie alle numerose plusvalenze ricavate dalla vendita di giocatori scoperti, valorizzati e rivenduti.

Nel campionato di Serie A 2006-2007 il Catania disputa un buon girone di andata. Tuttavia nella seconda parte di stagione, in seguito agli incidenti del 2 febbraio 2007 nel corso del derby con il Palermo, durante i quali morì l'ispettore di Polizia Filippo Raciti, il club etneo gioca tutte le partite casalinghe in campo neutro o a porte chiuse ed ottiene pochi punti. Il Catania si salva però all'ultima giornata vincendo lo scontro-salvezza contro il Chievo.

Nella stagione successiva, i rossazzurri allenati da Silvio Baldini, disputano un discreto girone d'andata, per poi calare al girone di ritorno. Baldini viene esonerato alla trentunesima giornata, sostituito da Walter Zenga. Gli etnei riescono a conquistare la salvezza all'ultima giornata contro la Roma al Massimino. Nella stessa annata i rossazzurri raggiungono per la prima volta la semifinale di Coppa Italia.

Nel 2008-2009 il Catania conferma Zenga e a fine stagione festeggia il record di punti ottenuti in Serie A, dopo una stagione altisonante. Di particolare rilievo la vittoria in trasferta a Palermo, con il risultato di 0-4: La partita rimane celebre nel calcio italiano per la strepitosa marcatura di Mascara da centrocampo (goal dello 0-3).

Nella stagione 2009-2010, dopo un inizio disastroso con Atzori, il Catania affida la panchina a Siniša Mihajlović. Gli etnei disputano un girone di ritorno di altissimo livello, riuscendo a centrare la salvezza, anche grazie anche a vittorie prestigiose come quella sulla Juventus per 1-2 a Torino e sull'Inter del triplete per 3-1 al Cibali. Il Catania chiude il campionato con 45 punti, mentre in Coppa Italia viene eliminato dalla Roma ai quarti di finale.

L'attaccante Gonzalo Bergessio, in goal contro la Roma

Nel campionato di Serie A 2010-2011 Diego Simeone subentra ad un deludente Marco Giampaolo. Il Catania si salva e dopo aver battuto la Roma (decretandone la mancata qualificazione alla Champions League), raggiunge il tredicesimo posto con 46 punti. Elemento caratteristico di questa stagione è certamente l'impressionante numero di calciatori argentini in rosa: ben dodici sono giocatori di nazionalità argentina presenti nell'organico, molti dei quali schierati titolari, come il portiere Mariano Andújar, i difensori Pablo Sebastián Álvarez, Matías Silvestre, Nicolás Spolli, i centrocampisti Ezequiel Carboni, Alejandro Gómez, Adrián Ricchiuti, Ezequiel Schelotto, gli attaccanti Maxi López e Gonzalo Bergessio.

L'anno seguente, sotto Vincenzo Montella, il Catania è la sorpresa del campionato. I rossazzurri giocano un calcio spregiudicato e spettacolare, tanto da riservarsi il soprannome di "piccolo Barcellona". Dopo essersi battuto per tutto il campionato per un posto in Europa League, il Catania arriva solamente all'undicesimo posto, totalizzando 48 punti. Questa è l'ultima stagione di Lo Monaco con il Catania in serie A. Il direttore di Torre Annunziata viene sostituito da Sergio Gasparin.

Nell'annata 2012-2013 Rolando Maran sostituisce Montella in panchina. La società decide di confermare gran parte dell'organico della passata stagione e i rossazzurri disputano una stagione strepitosa. Il Catania "dei record" di Maran, sfiora una storica qualificazione in Europa League, dopo essere stato anche per alcuni tratti del campionato a ridosso della zona Champions. Alla fine gli etnei concludono la stagione all'ottavo posto, totalizzando 56 punti. Pur non avendo conquistato l'Europa, il Catania stabilisce il miglior risultato della sua storia in Serie A.

Pulvirenti inaspettatamente, per la stagione successiva, decide di rivoluzionare l'assetto societario: Gasparin lascia il Catania e Pablo Cosentino diventa il nuovo Vice-presidente (successivamente anche amministratore delegato) del club etneo. La squadra viene indebolita con le partenze di Giovanni Marchese, Francesco Lodi e Alejandro Gómez, non adeguatamente sostituiti. Al termine di una stagione disastrosa, il Catania, dopo otto anni consecutivi nella massima serie, retrocede terzultimo.

La fine dell'era Pulvirenti, SIGI e il fallimento

In Serie B, nel 2014-2015, il Catania conclude un deludente campionato al quindicesimo posto, evitando i playout all'ultima giornata. Tuttavia, al termine della stagione, il club rossazzurro finisce al centro dello scandalo "treni del goal". Pulvirenti viene accusato di aver provato a comprare cinque partite, per cercare di mantenere la categoria. Il presidente etneo confessa il reato e la punizione della giustizia sportiva è salatissima: retrocessione in Lega Pro d'ufficio, con 9 punti di penalizzazione. Nel giugno del 2015, in seguito agli scandali, Pulvirenti decide di dimettersi dalla carica di presidente del Calcio Catania, dopo ben undici anni di presidenza, restando tuttavia proprietario del club.

La formazione etnea si ritrova a dover giocare diversi campionati in terza serie. Nella stagione 2015-2016 dopo un inizio esaltante, caratterizzato da tre vittorie consecutive che annullano la penalizzazione, il Catania va incontro ad un campionato disastroso, salvandosi dal rischio play-out solo all'ultima giornata. Il ritorno di Lo Monaco nel giugno del 2016, nelle vesti di Amministratore delegato e Direttore generale, illuse il popolo etneo di una pronta risalita. Dopo una stagione di transizione, il Catania di Lo Monaco sfiora la promozione in B nel campionato successivo: i rossazzurri dopo la regular season terminata alle spalle del Lecce al secondo posto, perdono la semifinale playoff contro il Siena ai rigori. Nell'estate del 2018 a causa del blocco dei ripescaggi, promosso dall'allora presidente della lega cadetta Mauro Balata, il Catania perde ancora una volta la possibilità di ritornare tra i cadetti. Nella stagione 2018-2019 il Catania costruisce una corazzata, ma nemmeno questa volta riesce a centrare la promozione: dopo aver concluso la stagione regolare al quarto posto, i rossazzurri vengono eliminati ai playoff, sempre in semifinale, ma questa volta dal Trapani.

Nella stagione 2019-2020 emergono i problemi finanziari del Catania e delle altre società controllate da Pulvirenti. Al termine del campionato, il Catania rischia il fallimento e il club rossazzurro è costretto ad affidarsi al Tribunale etneo per individuare un possibile acquirente. Il 23 luglio 2020 una cordata di imprenditori catanesi denominata Sport Investment Group Italia S.p.A, meglio nota con l'acronimo SIGI, acquista il club tramite un bando indetto dal Tribunale di Catania. Termina così, dopo sedici anni, la proprietà Pulvirenti.

Nella prima stagione targata SIGI, il Catania svolge un buon campionato, che conclude al sesto posto, qualificandosi ai play-off, dove però viene eliminato dal Foggia al primo turno. La vera macchia della stagione è però il mancato passaggio di proprietà: il 16 gennaio 2021 viene firmato un preliminare di acquisto, con cui un gruppo di investitori rappresentato dall'avvocato statunitense Joe Tacopina si impegna ad acquistare da SIGI il 100% del pacchetto azionario del Calcio Catania. Alla fine, però, dopo mesi di trattative, a maggio del 2021 l'acquisto non si concretizza. Nonostante la crisi finanziaria della società continui ad aggravarsi, la dirigenza riesce comunque a formalizzare l'iscrizione al campionato per la stagione 2021-2022. Tuttavia, i problemi societari aumentano e il 22 dicembre 2021, in seguito alla mancata ricapitalizzazione da parte dei soci SIGI, il Calcio Catania S.p.A viene dichiarato fallito.

La squadra continua comunque a giocare in campionato, controllata dal Tribunale, in regime di esercizio provvisorio. La sezione fallimentare del Tribunale di Catania indice tre aste competitive per l'acquisizione del titolo sportivo, ma solo nell'ultima, il 16 marzo, viene presentata un'offerta ufficiale, a nome dell'imprenditore romano Benedetto Mancini.

Tuttavia, in seguito all'improvviso passo indietro di Mancini, il 9 aprile 2022 arriva la revoca dell'esercizio provvisorio e il Catania, in piena zona play-off, viene escluso dal campionato a quattro giornate dal termine della stagione.

Rifondazione sotto la presidenza Pelligra

Dopo l'esclusione della società dal campionato di Serie C, il Comune di Catania indice una "procedura esplorativa per l'acquisizione di manifestazioni d'interesse", al fine di affidare ad un nuovo soggetto la ripartenza della squadra catanese. In seguito alla presentazione e valutazione di cinque diverse proposte, il 24 giugno 2022, il Comune annuncia di aver scelto il progetto dell'imprenditore italo-australiano Rosario "Ross" Pelligra.

La costituzione della nuova società, con la denominazione , è avvenuta a Mestre il 13 luglio seguente. Nella stessa occasione è stata resa nota anche la composizione del nuovo consiglio di amministrazione della squadra, presieduto dallo stesso Pelligra e comprendente altri due membri: l'ex-calciatore Vincenzo Grella, in qualità di vicepresidente e amministratore delegato, e il consigliere Giovanni Caniglia.

La società, dopo aver espletato le procedure richieste dalla FIGC e dalla LND, è stata ammessa ufficialmente in sovrannumero al campionato di Serie D 2022-2023 il 4 agosto 2022.

Il percorso del nuovo Catania inizia ad agosto 2022 al "Totuccio Carone" di Ragalna, con pochissimi tesserati presenti al primo giorno di ritiro. Nel corso del calcio mercato il DS Antonello Laneri, sceglie di costruire una rosa formata da un mix di calciatori giovani ed esperti, decisione rivelatasi vincente per l'obiettivo prefissato dalla società dell'immediata promozione in Serie C.

L'esordio dei rossazzurri è avvenuto in Coppa Italia Serie D il 21 agosto 2022, con una sconfitta rimediata fuori casa contro la Sancataldese ai calci di rigore (7-6). Il campionato inizia ufficialmente il 18 settembre 2022, con una trasferta vittoriosa sul campo del Ragusa. Il 19 marzo 2023, sul campo neutro dello stadio Marco Tomaselli di Caltanissetta il Catania si impone contro il Canicattì (1-4), decretando così la matematica promozione in terza serie.

In seguito al ritorno nel calcio professionistico, il 7 giugno 2023 la società muta ufficialmente denominazione in Catania Football Club.

Nel corso della stagione 2023-2024, la squadra etnea si aggiudica la Coppa Italia Serie C, sconfiggendo nella finale di ritorno il Padova ai tempi supplementari.

Il Calcio Catania è una società calcistica italiana con sede nella città di Catania, in Sicilia. Milita in Serie C, la terza divisione del campionato italiano.

Fondata nel 1907, il Catania ha disputato 17 stagioni in Serie A, raggiungendo come miglior risultato il quinto posto nella stagione 1960-1961. Ha inoltre vinto la Coppa Italia nel 2002, battendo in finale il Chievo Verona.

I colori sociali del Catania sono il rosso e l'azzurro. Lo stadio di casa è lo Stadio Angelo Massimino, inaugurato nel 1937 e che può ospitare fino a 20.266 spettatori.

Il Catania ha una tifoseria molto appassionata, nota per la sua calorosa accoglienza e per i suoi cori creativi. La squadra è soprannominata "i rossazzurri" o "gli elefanti", in riferimento all'elefante presente nello stemma del club.

Alcuni dei giocatori più famosi che hanno indossato la maglia del Catania sono:

* Diego Simeone
* Claudio Ranieri
* Walter Zenga
* Giuseppe Mascara
* Sergio Almirón
* Marco Biagianti
* Gonzalo Bergessio

Il Catania è una squadra storica del calcio italiano, con una tifoseria appassionata e un ricco passato. Nonostante le difficoltà finanziarie degli ultimi anni, il club è riuscito a mantenere un posto di rilievo nel panorama calcistico italiano.